venerdì 9 aprile 2010

VINO VINO VINO 2010


Ho visitato la manifestazione VinoVinoVino 2010, che si è tenuta a Cerea, presso lo spazio espositivo "La Fabbrica" . Quest'edizione ha visto riuniti il Consorzio Viniveri, La Renaissance du Terroir e Triple A, in totale 127 produttori di vino e 16 di alimentari, tutti accomunati dal rapporto "naturale" con l'ambiente.

Di questi tempi c'è grande confusione intorno alla parola "naturale", usata spesso a sproposito, vuoi per beata ingenuità vuoi per bieco calcolo commerciale; di fronte al proliferare di etichette ingannevoli, ben vengano incontri di questo tipo, che mettono un poco d'ordine.I produtori presenti praticano la vitivinicoltura biologica, altri biodinamica, altri ancora non si riconoscono in entrambe, ma adottano tecniche non invasive e soprattutto hanno bandito la chimica dai propri vigneti.Il risultato talvolta arriva ad entusiasmare, altre volte a deludere, ma nel complesso s'è a cospetto di un amore infinito per la terra. Che si traduce in numeri limitati di bottiglie, che tuttavia sono riuscite a crearsi un proprio spazio, talvolta a diventare, come si usa dire di recente, di culto. 
Di seguito riporto alcuni assaggi, degl'innumerevoli che ho fatto, senza alcun ordine prestabilito; per ogni produttore ho indicato il gruppo nel quale si riconosce e, nel caso, il collegamento al sito internet. 
- Zidarich, Friuli, ViniVeri
Vitovska 2006 e 2005
Dopo lunga macerazione sulle bucce,il vino riposa per circa 2 anni in botte grande; è morbido, rotondo, molto tipico; un'interpretazione di qusto vino che si discosta da quella, per esempio, di Paolo Vodopivec. 
Malvasia istriana 2006
Ricco, balsamico, esotico e fresco; accattivante e coinvolgente, già abbastanza maturo ma con ancora note giovanili. 
- Vodopivec, Friuli, ViniVeri
Vitoska Anfora 2006
Troppo giovane: è una lama affilata che taglia la lingua e devasta la bocca. 
Vitovska Classica 2006
Può essere bevibile ora, ma con cautela! 
I vini di Paolo necessitano di lunghi affinamenti, affinché tutte le componenti possano fondersi.
 - Aquila del Torre, Friuli
Friulano 2008
Un tocai ababstanza tipico, grasso, rotondo, di buon corpo e ben caldo.
Sauvignon 2008
Affinato per almeno 12 mesi in barrique e tonneau, presenta note gradevoli di frutta e di legno; rotondo, abbastanza speziato e mediamente tipico.
Sauvignon Vit dai Maiz 2008
Si tratta di un vino decisamente frenato, inespresso.
- La Distesa, Marche
Ho seguito Corrado Dettori dall'inizio, quando decise, ben per lui e per noi appassionati di vino, di lasciare il mondo finanziario di Milano per dedicarsi alla terra, che con lui non s'è dimostrata matrigna; ne ha fatta di strada Corrado: sempre in salita per i primi tempi, ma ora si direbbe che abbia trovato la via che lo porterà lontano.
Verdicchio Terre Silvate 2009
Appena imbottigliato, sviluppa tutte le note varietali di un vitigno che pochi, purtroppo, riescono a valorizzare appieno. Un vino tipico, sano e spontaneo, che s'evolverà splendidamente.
Verdicchio Gli Eremi 2007
Evoluto, netto, varietale, tipico, dal corpo accattivante.

Nur 2008
Uvaggio di Trebbiano dorato - tradizionalmente coltivato intorno a Cupramontana, probabile clone del Trebbiano toscano - per il 60% e Verdicchio; la macerazione di circa una settimana regala un colore ricco e l'estrazione di componenti che arricchiscono la base di trebbiano, normalmente neutro. 
- Allevi M.Letizia - Tida, Marche
Milia 2008, Offida Doc
Uva Passerina in purezza, lavorata interamente in acciaio inox; subisce una macerazione di 24 ore, che contribuisce ad esaltare le caratteristiche varietali, a dare un vino semplice ma decisamente tipico e beverino.
Carpe diem 2008, rosato
Montepulciano 50% e Sangiovese 50%; gradevole fine, dal bel colore, non regala particolari emozioni.
- Guccione, Sicilia, La Renaissance
Veanzola 2005
Da uve Trebbiano coltivate a tendone e lavorate in acciaio inox.
Veanzola 2007
Parzialmente passato in legno.
Sono vini tendenzialmente grevi anche se interessanti per la complessità espressa da un uva abbastanza neutra. 
Catarratto 2007
Esprime una spiccata personalità, ha una buona acidità legata al gradevole amaro di fondo; abbastanza equilibrato. 
- Porta del Vento, Sicilia
Catarratto 2008
Assai fresco, varietale, citrino e sapido
Saharay 2008
Da uve Catarratto in purezza, subisce la macerazione per circa 30 giorni in tini aperti; poi, matura in botti grandi per almeno un anno; presenta note tanniche, che esaltano quelle tipiche dell'uva; gradevolmente agrumato, ricco, complesso nei profumi, soave, sazia senza essere stucchevole.
- Domaine Pierre Morey, Bourgogne, Francia, La Renaissance
Mersault Blanc 2005
Sottile, minerale, elegante, nobilitato dal legno che conferisce accenni di gradevole affumicato. 
Bourgogne Chardonnay 2002
Elegante, equilibrato, con sentori di frutta non del tutto matura, citrino, lievemente tannico; dà sensazioni liscivose alla bocca ed una lieve vena abboccata. 
- Domaine PrieuréRoch, Bourgogne, Francia, La Renaissance
Clos Nuit-St-George 1er cru - Vielles Vigne 2006
Clos Des Corvées 2006
Vosne-Romanée 1er cru - Les Suchots 2006
Una sequenza di Pinot Noir affascinante, dalla complessità progressiva, accumunati dall'eleganza e bevibilità, nonostante la giovane età. Le vigne del primo hanno in media 70/80 anni. 
- Pacalet Philippe, Bourgogne, Francia, Triple A
Nuits St.-Georges 2007
Elegante, emozionante, pieno, suntuoso, agrumato, balsamico e speziato; cacao, caffé e tabacco s'uniscono alla fava tostata, al tannino misurato e suadente. 
Pommard 1er Cru 2007
Un poco più greve del precedente e leggermente in tono minore; affascina per le note di carne in macerazione, indice dell'inizio di una sapiente terziarizzazione. 
- Domaine Zind Humbrecht, Alsazia, Francia, La Renaissance
Di uno dei più grandi vignaiuoli al mondo, qui presente con il figlio, abbiamo assaggiato l'annata 2008 di:
Riesling
Riesling Herrenweg de Turckheim
Riesling Rangen de Thann, Clos Saint Hurbain
Pinot Gris Heimbourg
Gewurztraminer Herrenweg de Turckheim

e
Gewurztraminer Cru Goldert, Selection de grain noble 2007 
In una prossima nota saranno riportate le impressioni. 
A conclusione della visita, si può affermare che finalmente è stata individuata una sede opportuna, anche se lontana; gli ampi spazi della ex fabbrica di fertilizzanti, recuperata con sapienza e buon gusto, hanno permesso d'aggirarsi tra i tavoli degli espositori con facilità ed intrattenersi con loro con calma; l'ambiente, anche se un poco rumoroso vista l'affluenza, ha invogliato la concentrazione e sottolineato l'aspetto professionale.

mercoledì 7 aprile 2010

CALUSO PASSITO 1991

Ho stappato l'ultima bottiglia di una vera e propria rarità che riposava in cantina : Caluso Passito 1991 di Giuseppe Gnavi, imbottigliata nel 2001.
Bottiglia rara, forse ne esistono ancora pochissime.

Ottenuto dal vitigno Erbaluce, autoctono del Canavese, possiede un colore denuncia da subito l'età e l'avanzata ossidazione: ambra scuro, quasi marrone, con unghia che mantiene riflessi dorati.

Al naso, prepotente, la nota balsamica di erbe oficinali, fresche, sottili, eleganti, che si stemperano in un tripudio di pasticceria; miele caramellato - ma non troppo! - insieme ad uva passa, fichi seccati al sole del Sud, frutta tropicale matura, mandorle; poi s'affaccia la sensazione legnosa della nobile botte grande, seguita dal cioccolato, caffé, te, tabacco; una leggera terziarizzazione regala note di catrame ed idrocarburo.
Un naso decisamente suntuoso.

Lo assaggi e t'invade. Cogli la nota alcolica, che s'allontana per lasciare il posto al susseguirsi di sensazioni differenti e, di nuovo, prepotenti; miele, frutta matura - banana, ananas, uva passa, pesca, papaia, mango, nocciola, fichi secchi, eccetera - immersa in una suadente crema pasticcera; poi, spunta la nota agrumata, da buccia d'arancia candita, inseguita strenuamente dalla freschezza che ricorda quasi la mentuccia; assapori ciò che la bocca suggerisce e scopri il caffé, il cioccolato fondente, il te nero, il tabacco di sigari cubani raffinati; la sottile presenza del legno si fa notare, insieme ad una leggera, insinuante, gradevole tannicità, che modera in parte la sensazione di untuosità che permea le mucose. Vino di buon corpo, grasso e pastoso.

Un vino che lascia soddisfatti e stupiti, che dimostra ancora una volta come la maestria d'un piccolo vignaiuolo possa regalare emozioni.  Voto:  98/100