venerdì 4 luglio 2008

DUE VINI SICILIANI

Il 3 luglio ho assaggiato due vini siciliani che presentavano aspetti insoliti.
Shiarà, Catarratto 2007, Igt Sicilia, prodotto da Castellucci Miano: le uve provengono da vigneti posti tra i 700 ed i 900 metri, sulle pendici delle Madonie, nelle contrade Sciarazzi e Miano; il giovane enologo Tonino Guzzo è riuscito a sfruttare appieno le potenzialità di quest'uva, generalmente impiegata per uvaggi dai dubbi risultati; il giallo paglierino appena carico unito ad una buona viscosità ti fa subito capire di trovarsi al cospetto di un vino che ha molte cose da dire; infatti, al naso arrivano sentori balsamici tra i quali il rosmarino, di bergamotto e pompelmo; la buona eleganza olfattiva trova perfetta rispondenza in bocca, ove il vino esplode nella complessità dei ricordi fruttati e floreali, tra i quali sorprendentemente s'affaccia il bosso, quasi ci fossero tracce di sauvignon; è grasso, armonico e fresco, di lunga persistenza. Voto 88/100

Keiré, Grillo 2007, Igt Sicilia, Tenuta Gorghi Tondi, prodotto nelle vicinanze di Mazara del Vallo: i vini di qualità, ottenuti da questa uva, che ho avuto l'occasione di degustare nel corso degli ultimi venti anni presentavano sempre note di leggerezza e di vegetale, erano insomma vini beverini e senza grandi pretese; questo si discosta completamente, perché offre caratteri di frutta tropicale, di gradevole sapidità uniti ad una inconsueta sensazione di salmastro; grasso e rotondo, fresco e ammandorlato, non stanca e sazia piacevolmente, lascia la bocca leggermente setosa e persiste a lungo. Voto 82/100

Siamo al cospetto di due vini non ancora pienamente maturi e che promettono una buona evoluzione.
Essi dimostrano, ancora una volta, quali siano le potenzialità della viticultura siciliana, invitano a riflettere sul fatto che la strada giusta sia applicarsi alla valorizzazione delle uve tradizionali del territorio, ancora da scoprire interamente, ponendo in secondo piano la produzione di vini da uve alloctone, che certamente hanno motivazioni commerciali, ma che distolgono preziose risorse e confondono i consumatori.