domenica 29 luglio 2007

UN AMORE

Anni fa, assaggiai per la prima volta un distillato tropicale che allora non era importato in Italia: fu amore a prima vista.
Il Ron Antiguo de Solera Santa Teresa 1796.

Prodotto dalla Hacienda Santa Teresa [ El Consejo, Contea Revenga nello Stato di Aragua, a circa 80 km a Sud-Est di Caracas ] è uno dei migliori ron che abbia mai degustato, uno dei simboli del Venezuela.


Sono stato in Venezuela di recente e non potevo non fare una visita all'Hacienda, capire perché questo ron sia così diverso da tutti gli altri: e le mie impressioni sono state ampiamente confermate.

Il maestro di cantina, "maestro ronero", seleziona le migliori qualità di ron base e le fa maturare per almeno 15 anni in barriques di rovere di Limousin, secondo il metodo Solera.
Già alla vista affascina, per la brillantezza ed i riflessi rosso rubino e ramati che navigano nell'ambra intensa.Un distillato entusiasmante, in continua evoluzione: ogni volta che si accosta al naso svela nuove sfaccettature; non ci si stupisce, perciò, se dopo un impatto violento e pervasivo si colgono il fico secco, i datteri maturi, le spezie orientali; e ancora, frutta secca, miele appena caramellato, legno esotico, uva appassita.


In bocca è grasso ed ampio, ricco di sensazioni dapprima fuse ed in seguito individuabili separatamente; la menta ed il balsamico lo rendono fresco, a sorpresa; vellutato e carezzevole, nonostante l'alcolicità, ha rare doti d'eleganza, chiudendo con note di profumo di tabacco di alta qualità.

Presso l'hacienda sono conservati barili di Ron di proprietà di svariati personaggi, in genere capi di stato e simili (vedi la foto all'inizio), ma se uno se lo può permettere si compra una botte e si fa confezionare ogni tanto qualche bottiglia...

MONDOVINO


Ho avuto l'occasione di vedere il film "MONDOVINO" di Jonathan Nossiter, trasmesso questa notte da RAI3.
Mi è piaciuto molto, soprattutto per il taglio obiettivo che lo caratterizza e per le problematiche che presenta: la globalizzazione delle caratteristiche dei vini, che significa una certa uniformità, contrapposta al rispetto per il "terroir", che esalta l'unicità di ciascun vigneto.
Interessante anche l'intervista con Parker, che ha messo in luce alcuni aspetti del suo lavoro che sfuggono ai più.
Mi sono rimaste impresse due frasi, dette da due produttori di Borgogna: uno ha affermato che "ove c'è cultura c'è vino, ove c'è barbarie non c'è vino"; l'altro ha dichiarato che il vino è "traspirazione per il 90% e inspirazione per il 10%".
Due verità inconfutabili, che invitano a riflettere.