lunedì 6 agosto 2007

LEONARDO SCONOSCIUTO

Pochi sanno che Leonardo da Vinci si piccava di essere cuoco. Sotto certi aspetti fu l'antesignano della "nouvelle cuisine", quando aprì un "ristorante" a Firenze con Sandro Botticelli, "Le tre Rane di Sandro e Leonardo".
Sembra che il risultato fu disastroso, così come non ebbe molta fortuna, come cuoco, presso la corte di Ludovico Sforza, a Milano.
Questo libro narra delle sue attività e riporta le note di cucina e le ricette inventate a Milano.
Le numerose illustrazioni sono tratte dal Codice Romanoff.
Un aspetto inedito e per certi tratti divertente del grande uomo del Rinascimento.

domenica 5 agosto 2007

PROFUMI NASCOSTI


Secondo una ricerca di un paio di anni fa, e che sembra sia sfuggita ai più:''Tutto fa pensare che l'ovulo femminile guidi lo sperma e lo attiri a sé mediante il rilascio di sostanze di richiamo, di profumi, fra cui appunto quello di mughetto''.

Addentrarsi fra queste cose è un po' come indagare nel meccanismo che sta all'origine della vita, in quel misterioso richiamo tra i due sessi che assicura la conservazione della specie. Ed è stupefacente scoprire oggi che una delle armi di seduzione che da sempre la donna ha adottato per accentuare la propria femminilità nei confronti dell'uomo, cioé un conturbante profumo, è utilizzato anche dall'ovulo per attirare e guidare verso di sé gli spermatozoi e da uno solo di essi farsi fecondare. In questo caso il 'profumo di donna' diventa proprio 'profumo di vita'.

Si può prevedere allora un rivoluzionario sistema di contraccezione?

''Sappiamo - ha spiegato il ricercatore Stock - che ci sono almeno 50 recettori olfattivi nello sperma, ma noi ne conosciamo solo uno''. Presumibilmente ci sono anche altrettante sostanze di richiamo nell'ovaio, tutte da individuare, a parte il mughetto. Gli studi sono ancora agli inizi. Anche se i ricercatori stanno gia' provando ''centinaia di composti profumati per trovare i leganti giusti'', cioé' le chiavi che si inseriscono perfettamente nelle serrature-recettori poste sulla membrana cellulare degli spermatozoi e che riescono ad attivarli e a mobilitarli verso l'ovaio.

PROFUMI PROFUMI



Mi sono imbattuto in un sito molto interessante, che riporta una ricerca approfondita sulla semeiotica del profumo.
Riporto alcuni pezzi, che ritengo illuminanti.
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Capire come il cervello sente gli odori, non soltanto quelli che percepiamo in modo chiaro, come il profumo di un fiore, ma quelli inafferrabili e veicolati dalle molecole misteriose legate al corteggiamento, i feromoni, o quelli che scatenano la paura.
E' la sfida che nei prossimi dieci anni si preparano ad affrontare i biochimici Linda Buck e Richard Axel, vincitori del Nobel per la Medicina per la scoperta del meccanismo che controlla l'olfatto. "La nostra ha detto Linda Buck e' una ricerca di base che potra' avere sviluppi oggi imprevedibili". Avere scoperto un sistema complesso come quello che regola l'olfatto, controllato da circa 1.000 recettori nel topo e da 350 nell' uomo e' stato un lavoro immane, ma e' stato solo il primo passo. Adesso le sfide sul tappeto sono tante e tutte ambiziose.
Ecco le principali:
- IL MISTERO DEI DUE NASI: nei topi funzionano regolarmente due nasi. Il primo riconosce gli odori che tutti siamo in grado di percepire trasmettendo al cervello i segnali trasmessi dai 1.000 recettori olfattivi. Il secondo naso riconosce odori che il primo naso non riesce a percepire, come quelli dei feromoni, e i messaggi che ne derivano vengono elaborati dalle aree del cervello legate all'emotivita'. "I feromoni passano per questo secondo naso ha detto Axel ed evocano comportamenti innati". Entrano cioe' in gioco meccanismi capaci di evocare sensazioni di piacere o di paura dalle radici antichissime. "A volte - ha aggiunto -anche un normale odore puo' evocare un mondo di sensazioni, ma i meccanismi che rendono possibile questo fenomano non sono affatto chiari". Se anche l'uomo abbia o meno questo secondo naso e' un tema controverso, che trova divisi gli esperti. "Sappiamo che i topi sono in grado di riconoscere i feromoni grazie a circa 200 geni, mentre nell'uomo sono attivi solo tre geni di questo tipo". E' anche "difficile riuscire a dimostrare che esista un nesso funzionale fra l'organo che dovrebbe essere preposto a questa funzione, ossia l'organello vomeronasale, e il cervello", ha detto ancora Axel. La domanda aperta e' se il tessuto olfattivo del naso non possa avere sostituito un organo piu' antico specializzato nella percezione dei feromoni.
- NEL CERVELLO LA MAPPA DEL MONDO FISICO: un'altra sfida, ha detto Axel, e' "cercare di capire come la realta' fisica del mondo esterno puo' essere rappresentata nel cervello". Colori, sfumature, consistenze tattili e profumi sono il risultato della rappresentazione "di uno spazio chimico in uno spazio cerebrale". Si tratta, ha aggiunto, di capire in che modo il mondo fisico viene rappresentato nel cervello.
- IL CERVELLO CHE INVECCHIA: il gruppo di Linda Buck ha cominciato a percorrere un nuovo filone di ricerca, teso a individuare i meccanismi che determinano l'invecchiamento del cervello e che determinano il buono o cattivo funzionamento di funzioni complesse come coscienza, memoria e capacita cognitiva. "C'e' una grande eccitazione ha osservato Axel sulla possibilita' di utilizzare la biologia molecolare per studiare la mente". Il sogno dei prossimi anni diventa quindi studiare il legame fra geni, capacita' cognitive e percezione.
- ODORI ED EVOLUZIONE: L'olfatto ha sicuramente giocato un ruolo chiave nell'evoluzione, come testimonia l'alta percentuale di geni dedicati a questa funzione (in un genoma di 25.000 geni, per esempio, il 5% di essi e' dedicato all'olfatto). Alcuni di questi geni, poi, sono assolutamente sconosciuti perla rapidita' con cui si evolvono al variare dell'ambiente esterno, tanto che Axel li ha definiti "geni marziani". Una "stranezza evolutiva" che gli esperti si preparano a studiare.