mercoledì 13 gennaio 2010

I VINI DI NICOLAS JOLY

In occasione dell'ottava edizione del SIG, Salon Internacional de la Gastronomia a Caracas, Venezuela, abbiamo organizzato presso il ristorante Le Gourmet dell'Hotel Tamanaco Intercontinental un evento che si potrebbe definire "storico": la degustazione verticale de Clos de la Coulée de Serrant con la partecipazione di Nicolas Joly.
La Aoc Coulée de Serrant prevede solo questo vino.

Preceduto da un seminario sulla biodinamica applicata alla vitivinicoltura, s'è potuto confrontare le annate 2007-2006-2005-1994-1991-1989-1967 del gioiello prodotto a Savennières!
S'è trattata di un'esperienza unica, indimenticabile, sia per i vini degustati sia per la scoppiettante ed entusiasta partecipazione di Nicolas Joly.

Clos de la Coulée de Serrant 2007
In un anno durante il quale la botrytis non s'è manifestata, il vino appare molto fruttato, al punto che si può facilmente riconoscere l'uva d'origine, lo chenin blanc, grazie anche ai 5/6 mesi di lenta macerazione; oro pallido con leggeri riflessi verdolini che denunciano la sua gioventù, è limpido e brillante; l'intensità olfattiva, molto buona, anticipa le sensazioni che si troveranno in bocca, dopo un ingresso pastoso; affascinante, di buon corpo, giustamente acido, minerale con ricordi di miele e di mela cotogna; sorprende, e rassicura, la sensazione di uva matura.

Clos de la Coulée de Serrant 2006
Un anno in più d'affinamento aumenta la tonalità, esaltata dall'assoluta brillantezza, pur trattandosi di un vino non filtrato; floreale e complesso di aromi, è sottile come una lama; la maturazione completa delle uve può trarre in inganno, poiché può essere letta come leggera ossidazione; il buon corpo e la gradevole acidità fanno da contorno alla balsamicità delicata, che ricorda un poco la menta; la quantità di alcol è al limite, oltre il quale s'avrebbe disarmonia; rispetto alla vendemmia 2007, la mineralità è meno invasiva, anche se percepibile gradevolmente; la lunghissima persistenza non abbandona il cavo orale.

Clos de la Coulée de Serrant 2005
Qui il colore è più debole, anche se sempre dorato; è un vino austero, complesso, elegante, al limite delle sensazioni vegetali, alle quali s'aggiunge una leggera nota d'idrocarburo; decisamente secco, l'acidità decisa e la ragguardevole mineralità generano immagini di sottile crudeltà; elegante, fa presagire la complessità finale alla quale tende la filosofia di produrre questo genere di vino.

Clos de la Coulée de Serrant 1994
Si rimane affascinati dal colore oro carico abbinato ad una certa oleosità; le ridondanti note di frutta matura evocano atmosfere tropicali e si rimane sorpresi, considerando che si tratta di un vino proveniente dall'Europa centrale!; in bocca entra con prepotenza, la satura e sviluppa in sequenza l'aromaticità e la mineralità, accompagnate da una freschezza inaspettata; anche in questo caso si notano gli accenni al catrame, che denunciano l'età, anche se l'insieme può trarre in inganno, poiché possiede ancora note di gioventù.

Clos de la Coulée de Serrant 1991
Frutto di una vendemmia quasi anticipata, presenta aspetti minerali ed animali; balsamico, quasi affumicato, abbastanza complesso; sembra quasi che si tratti di un vino "stanco": forse è in un momento di riflessione, prima d'evolversi ulteriormente ed in meglio.

Clos de la Coulée de Serrant 1989

Uno splendido oro antico brillante risplende nel bicchiere; appena s'accosta il naso, fuorisce prepotente il profumo di mandarino, che lascia il posto ad un'elegante terziarizzazione; note d'idrocarburo s'uniscono a quelle della frutta secca; il notevole corpo è amplificato dalla presenza dell'alcol, che arrotonda e fonde le differenti sensazioni; nonostante i vent'anni di vita, è un vino che possiede ancora note di gioventù e che fa presagire sviluppi futuri e clamorosi.

Clos de la Coulée de Serrant 1967
Si tatta di un vino prodotto prima che Nicolas Joly applicasse la biodinamica alla propria tenuta; la leggera presenza di volatile s'allontana in seguito all'azione dell'aria e non disturba; come un bocciolo, s'apre ed offre sentori di confettura, di frutta matura tropicale, oltre che balsamici; notevolmente complesso, ha eccessiva acidità, che non lo rende totalmente gradevole.

A conclusione di questa affascinante escursione nel mondo di Nicolas Joly, si può affermare che i vini prodotti seguendo i dettami della biodinamica presentano aspetti a dir poco inusuali, sempre affascinanti, che regalano sensazioni ed esperienze gustative complesse e d'alto livello.