sabato 12 luglio 2008

CHAMPAGNE & CHAMPAGNE

Nell'arco di pochi giorni abbiamo assaggiato diversi champagne, principalmente del 1990: non sono mancate sorprese, sia positive sia negative.
Si può, comunque, affermare che questo è un vino che migliora considerevolmente se affinato in bottiglia, sempreché si tratti di cuveé di pregio.

Dom Ruinart 1990: un vino squisitamente femminile dai gradevoli riflessi verdolini in un insieme dorato; il perlage è abbastanza fine e continuo; sottile ed elegante, trasmette sentori d'inattesa gioventù, pur essendo stato sboccato nel 1995; fuoriesce il profumo di pasticceria, con predominanza di confetti, unito a sensazioni vegetali; in bocca presenta acidità media, è gradevolmente agrumato, ma ha poca complessità e corpo limitato; mancano le note tipiche del lungo affinamento in bottiglia, al punto che riesce difficile accettare la sua età. Voto 85/100




Moet et Chandon Dom Perignon Oenotheque 1990: lo champagne preferito da James Bond non si smentisce; già nel bicchiere sviluppa tutte le caratteristiche del grande soumante, poi t'avvolge con l'eccezionalità olfattiva, che propone, on modo complesso ed elegante, albicocca, frutta secca, erbe oficinali, tiglio, anice, crema chantilly; balsamico e fresco, ti prepara ad accoglierlo in bocca, ove sviluppa un corpo medio, supportato da una leggera tannicità; è vivace e fresco, agrumato e variegato; lascia la bocca netta, anche se è leggermente stucchevole. Voto 89/100



Luis Roederer Cristal 1990: affascina il colore oro antico brillante, unito al perlage fine e persistente; la leggera ossidazione è equilibrata e piacevole; la frutta secca coesiste con ricordi di burro esposto al caldo, che rende un poco stucchevole il prodotto; in bocca è notevolmente acido, grazie alla presenza del limone mediterraneo, e abbastanza corposo, grazie alla presenza del pinot noir; non è molto complesso ed ha poca corrispondenza naso-bocca. Voto 90/100



Krug 1990: un bicchiere con oro pallido, brillante e caldo al tempo stesso ti predispone ad assaporare i profumi, che lentamente ma ineluttabilmente si sprigionano: croissant, frutta secca, uva passa, salvia, erbe oficinali; è balsamico e fragrante, grasso e cremoso, elegante e fine; lo assaggi e risulta croccante, ricco e ben strutturato, dal corpo raggurdevole; le note amaro-agrumate dell'arancia sono seguite da quelle della noce fresca e della crostata alla frutta; la persistenza è lunghissima ed avvolgente; le note ossidative sono maggiormente percepibili al naso che in bocca, ma non sminuiscono la grandiosità di questo vino. Voto 94/100

Larmandier Bernier Terre de Vertus Premier Cru: all'interno di un giallo paglierino brillante si sviluppa un buon perlage ed un insieme di profumi sottili ed eleganti; in bocca, la lieve presenza dei lieviti si sposa con sensazioni agrumate amarognole che ricordano il pompelmo; decisamente fresco ed appena vegetale, ha buona effervescenza e corpo un poco magro. Voto 88/100

mercoledì 9 luglio 2008

UN LIBRO SORPRENDENTE


Mi è stato donato un libricino sorprendente che ha come protagonista il vino. Ha un incipit sconvolgente:


"Mario Cuttin, svegliatosi da una notte di sonno agitato, si scoprì il membro mutato in una bottiglia bordolese."


L'ho letto d'un fiato, assaporando l'agile scrittura, sorridendo per le innumerevoli citazioni di grandi vini, immedesimandomi a tratti nel personaggio. Il finale è sorprendente, per nulla scontato.