sabato 29 giugno 2013

SPENDERE 168.000 $ PER UN CABERNET 2004?

Sì, lo so che la domanda è in bilico tra il provocatorio, il futile e l'imbecille, ma riesce difficile, se non impossibile, non porsela.


Penfolds, famoso oltre che storico produttore australiano, ha prodotto 12 (dodici) Ampoule di Kalimna Block 42 vendemmia 2004, da vigne piantate nel 1884 in Barossa Valley, in vendita a 168.000 Usd.
Dovìè il trucco?
Presto detto: il, anzi i contenitori, perché una bottiglia della stessa annata, eccezionale per l'Australia, è valutata 49 Usd.
Un'ampolla di vetro al borosilicato, sigillata a fuoco come una fiala farmaceutica, è posta all'interno di una scultura in vetro dalle sfumature grigie, di forma conica, separabile in due pezzi, che ricorda il peso del filo a piombo
La scultura è appesa con un filo ad un contenitore di legno proveniente da una varietà autoctona australiana (jarrah), finemente rifinito ed impreziosito da inserti di rodio (il metallo più costoso che ci sia) e tinto con aceto di vino, per acquistare un austero colore bordeaux.
Per evitare che il tutto si muova, la punta del cono vitreo è incastrata in un tastevin capovolto, realizzato, noblesse oblige, in oro e argento.
Il mobile contiene altri oggetti essenziali: il certificato d'autenticità, le istruzioni per l'apertura, una targa commemorativa, una pubblicazione che illustra il progetto-prodotto, un oggetto per aprire l'ampolla contenente il vino; quest'ultimo, realizzato in tungsteno e lega d'argento, è simile ad un trincia sigari.
Quando il proprietario dell'ingombrante manufatto decide di bere il contenuto, informa Penfolds, che invia, ovunque nel mondo, un proprio incaricato; non si sa chi paga la trasferta.

Costui separa il cono in due, estrae l'ampolla di Cabernet, con il trincia punta stacca il peduncolo di chiusura, versa il vino in un decanter ( non fornito e questa è una vera e propria piccineria da parte di Penfolds ) utilizzando il tastevin munito di filtro ( non si sa mai che qualche scheggia di vetro sia entrata nell'ampolla al momento dell'apertura ).
Poi, si beve usando bicchieri adeguati, tenendo conto che ogni bicchiere vale circa 20.000 Usd, come dire 3.000 Usd a sorso.
Peter Gago, capo enologo di Penfolds, sostiene che questa fiala sia una vera e propria capsula del tempo.
Un esemplare fa parte del museo Penfolds, 10 sono già stati venduti, uno è, sembra, ancora disponibile.
Se interessati, telefonate a Peter Gago, +61 4 407 058 862.
Qui e qui interessanti informazioni sull'oggetto in questione, qui un grazioso video. Nella stessa pagina è possibile vedere altre proposte di anni passati.
Tra parentesi, si tratta di un ottimo Cabernet Sauvignon, pluripremiato, ricco, profumato, eccetera.....
M'è venuta sete, andrò a stappare un Cabernet italiano dal costo spropositato di 28 Eu.........

giovedì 27 giugno 2013

BOLLICINE DI FRANCIACORTA

Foto Fabio Cattabiani per Consorzio Franciacorta
Ho avuto l'opportunità di partecipare di nuovo alle commissioni che selezionano i Franciacorta per una guida ai vini.
Mi piace riportare alcune considerazioni, condivise dagli altri degustatori.
Sono state aperte circa 300 bottiglie  in forma del tutto anonima delle tipologie Brut, Riserva, Millesimato, Satèn, Rosato.
Si direbbe che i Brut, anche nella versione Riserva, abbiano subìto una lieve perdita di finezza e non abbiano le qualità alle quali ci avevano abituati; un diffuso eccesso d'acidità citrina ha accompagnato strutture non entusiasmanti, spesso rese precarie da presenze imbarazzanti di anidride carbonica.
In tutta sincerità, risulta difficile comprendere perché non siano stati curati maggiormente, dal momento che costituiscono il biglietto da visita del Franciacorta, tenendo conto del prezzo al pubblico e della larga disponibilità nei punti di vendita, sia che si tratti di enoteche sia della GDO; ritengo che sia una scelta di mercato opinabile spingere in tal modo all'acquisto dei millesimati, che in genere sono apprezzati maggiormente dai consumatori evoluti. Millesimati che costituiscono una porzione limitata della produzione franciacortina e che spesso sono offerti a prezzi di tutto rispetto.
Il Satèn deve ancora trovare la propria identità: ogni produttore lo interpreta a modo suo - e ciò è non solo un bene ma è anche auspicabile - ma manca un'immagine d'insieme che lo caratterizzi, che confermi i motivi della sua nascita anni fa, che, in definitiva, rassicuri il pubblico. Spiace dover ricordare con nostalgia i blanc des blancs di un tempo, così croccanti e delicati, sottili ed appaganti.
Diascorso analogo può essere fatto per la tipologia rosato, ove la presenza del Pinot Nero è stato arduo individuare, sia per certi colori improbabili sia per le sensazioni organolettiche.
In conclusione, si può affermare che le delusioni sono state più numerose dei momenti di puro entusiasmo,  appannaggio di poche Aziende
che si sono confermate nel tempo costanti e di alto livello.
Però, tutto ciò non deve far disperare, perché certamente la Franciacorta saprà ritornare agli antichi fasti, magari tenendo in maggior considerazione il ruolo guida che si è data.