mercoledì 23 luglio 2008

CULINARY TOURS

Spulciando in rete, grazie anche ad i servizi di aggregazione delle notizie, ho scoperto una gradevole risposta italiana ad un fenomeno che nel mondo occidentale, soprattutto in Europa, si sta sempre più diffondendo: i viaggi a scopo chirurgico.

Sempre più persone comprano pacchetti "turistici" che comprendono viaggio, soggiorno, intervento chirurgico, giro turistico del luogo; le possibilità offerte sono molteplici, dall'implantologia dentaria al modellamento del seno, dalla correzione della vista all'aggiustamento dell'ormai famoso - ma quando non lo è stato? - "lato B".

I paesi che offrono questo genere di servizi sono numerosi, Sud Africa, Brasile, Venezuela, Marocco, Polonia, Ungheria, eccetera; i costi minori ed il cambio favorevole, per le nazioni no-euro, si sposano con la possibilità di visitare luoghi più o meno esotici, ammesso che si sia nella condizione di poterli apprezzare.

In questo panorama, per certi aspetti triste o per lo meno sconsolante, come si pone il nostro Paese, quale proposte è in grado di fare? Semplice, proporre i "culinary tours", in linea con quel gusto della vita che, nonostante tutto, ci caratterizza.

In Toscana ed in Abruzzo, per ora, sono organizzati dei viaggi turistici che comprendono alcuni giorni dedicati all'apprendimento dei segreti della nostra cucina ed alla conoscenza dei vini italiani.

Tali soggiorni sono frequentati per circa il 90% da stranieri, prevalentemente coppie, di età tra i 30 ed i 45 anni, appassionati di gastronomia e di livello culturale medio-superiore.

Questa notizia testimonia l'inesausta inventiva italiota, l'intelligenza e lungimiranza di operatori attenti a cogliere i desideri del pubblico, addirittura a prevenirli; è un modo di fare cultura differente, legato alle profonde radici che ci sono proprie, valorizzando ciò che abbiamo e che spesso è misconosciuto, se non grossolanamente copiato.

A quando iniziative analoghe riguardo il vino?
Speriamo!