mercoledì 30 gennaio 2008

MONICA: UN VINO POCO CONOSCIUTO

Ieri ho avuto l'occasione di incontrare di nuovo un vino ottenuto dal vitigno MONICA.
Anche se questa uva si trova solo in Sardegna, si è certi che non sia autoctono: furono gli Spagnoli ad importarlo verso il Settecento con il nome di "Morillo", da cui poi "Mora", che attraverso varie corruzioni linguistiche arriva all'italiano Monica.
Questo vitigno e' conosciuto come "Nieddera Manna"(Nera Grande), per i suoi acini, "Niedda de Ispagna" (Nera di Spagna) e Monaca. È diffuso in tutta l'isola ma è nella parte centro-meridionale che ha acquistato una notevole importanza.

La bottiglia che ho aperto, del 2006, si presentava con le note vivaci del rosso rubino brillante con sfumature porpora.
Sali minerali, spezie, tra le quali il chiodo di garofano, marasche stramature, pepe e rosa canina si sono facilmente liberati e hanno colpito gradevolmente l'olfatto.
Ma quello che più mi ha colpito è stato il netto profumo di anice stellata, così pungente da lasciare perplessi.
La giusta tannicità, unita alla debole affumicatura, hanno denunciato il passaggio nel piccolo legno appena tostato, che non ha avuto il sopravvento sulla freschezza, la vinosità e la mandorla secca.
L'eleganza è aumentata dai sentori vegetali e minerali, dalla sapidità e dalla ciliegia.

Si tratta di un vino gradevole e beverino, di medio corpo, che può accostarsi ad uno dei piatti tipici della gastronomia sarda: la pecora bollita.

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