venerdì 28 settembre 2012

ITINERARIO LIGURE

Si tratta, purtroppo, d'un viaggio virtuale, solo sensoriale, guidato con passione da Andrea Briano, Delegato Onav per la provincia di Savona.
Dopo un'approfondita descrizione delle caratteristiche geologiche e climatiche delle diverse zone, sono state aperte ben 14 bottiglie: Andrea ne aveva portate 21!
Non era da molto che avevo incontrato questi vini, ma quello che è stato molto interessante, ed istruttivo, è aver potuto verificare lo stato dell'arte della produzione enoica ligure.
Di seguito riporto alcune note di degustazione.

Vigna Sorì 2011Poggio dei Gorleri, Vermentino Doc Riviera Ligure di Ponente 
Lavorato interamente in acciaio, si presenta fine, elegante, non molto ricco, fruttato ed appena speziato, con spiccate note minerali. Ricorda fiori di campo, erba appena tagliata e subito la memoria ti presenta il riesling, al quale è scorretto paragonarlo, ma, si sa, la mente ogni tanto gioca con noi.
Gradevole è la corrispondenza naso-bocca, così come la piena sensazione di grassezza e, di nuovo, la mineralità assai evidente. M'è piaciuto molto l'alcol, rotondo e morbido, da raffinato distillato.
Voto: 84/100

Colla Micheri 2010, Cascina Praié, Vermentino Doc Riviera Ligure di Ponente
Le viti di circa 35 anni insistono su terreni misti, limosi e calcarei, coltivate nei comuni di Andora e Testico. Le uve subiscono macerazione pellicolare in pressa per 12 ore ed i mosti fermentano e sono mantenuti, con batonnage, in acciaio. Successivamente, il vino è travasato in botti con l'aggiunta di lievito di birra: Massimo Viglietti sostiene che i lieviti formino una sorta di pellicola sulle pareti delle botti ed evitino l'eccesso di sentori di legno nel vino finito, pur aggiungendo complessità ed eleganza. Prima dell'imbottigliamento, il vino è microfiltrato e accetta l'aggiunta d'una piccola quantità di vino mosto proveniente dalla stessa partita, come liqueur per dare 2 gr/lt di zuccheri.
All'assaggio, il vino risulta morbido, rotondo, complesso, con vaghi sentori di legno. Entra in bocca e sembra che la voglia abbandonare in fretta, ma poi s'apre e la pervade tutta, regalando ottime sensazioni tipiche del vitigno, compresa quella punta di minerale che distingue il Vermentino.
Voto: 82/100

Acini rari 2008, Rocche del Gatto, Vermentino Doc Riviera Ligure di Ponente 
Colore giallo oro affascinante fanno da cornice a profumi eleganti e compositi, che ricordano la frutta tropicale, la crema caramellata, un non so che di fumé, accompagnati dalla presenza discreta ma determinante delle note minerali. L'assaggi e la bocca è letteralmente invasa, occupata con un'irruenza che sorprende; è fresco, correttamente acidulo, beverino, perennemente in bilico tra il secco ed il morbido. Si tratta d'un vino che lentamente sìè evoluto e che continuerà a farlo per altri anni.
Una volta di più Fausto De Andreis ha saputo far convivere la perfetta pulizia alla pura tipicità.
Voto: 88/100

Il Canneto 2011, Cascina Praié, Pigato Doc Riviera Ligure di Ponente 
Provengono da Testico le uve che subiscono, per il 50%, macerazione fermentativa per circa 3 giorni, come se fossero rosse; terminata la macerazione la massa, dopo pressatura, è trasferita in tonneaux austriaci di legno di acacia non tostati; al termine della fermentazione, batonnage settimanale per circa 4 mesi e successivo trasferimento in acciaio; tutte le fasi di questa vinificazione sono condotte senza l’uso della solforosa. Si esegue l'unione delle 2 vinificazioni.
Non deve trarre in inganno il colore chiarissimo, che contrasta con la dichiarata macerazione sulle bucce; è un Pigato aromatico con sentori netti di salvia, rosmarino, erbe oficinali, tiglio e fiori carnosi; gli aromi evocano sensazioni gustative dolci, che puntualmente si presentano in modo discreto. Grasso e pastoso, è apprezzabile la nota amarognola che unita alla giusta acidità conferisce eleganza; lo bevi e la bocca rimane asciutta e netta, e ti viene desiderio di riempirla di nuovo.
Voto: 89/100


Pigato 2011 Doc, Tenuta Maffone, Riviera Ligure di Ponente
Da vigne poste a 700 metri arrampicate sui ripidi pendii terrazzati, questo vino ha sorpreso ed affascinato, soprattutto per la sua mineralità, che lo rende austero e crudele nell'affermarsi, non permettendo di divagare. Ha profumi dolci e delicati di mela e di erbe aromatiche, che sfumano in quelli dell'uva. La bell'acidità lascia momentaneamente il posto all'alcol rotondo, per poi riappropriarsi della bocca e lasciarla ampiamente soddisfatta.
Voto: 87/100

Torre Pernice 2008, Sartori, Pigato Doc, Riviera Ligure di Ponente
Il colore oro ha messo in allarme, così carico e denso: ed infatti, il naso riconosce note ossidative con una certa presenza di volatile. Purtroppo, è un vino sul viale del tramonto, se non già tramontato.
Voto: NC

Vermentino 2011 Doc, Lunae, Colli di Luni
Là dove la Lunigiana incontra il mare si trovano i Colli di Luni, emozionante spettacolo di stretti terrazzamenti che moltiplicano la superficie delle colline, a prezzo di secolari sacrifici e sudori. Questo Vermentino è pressoché perfetto, riesce a riunire tutte le migliori, e tipiche, caratteristiche dell'uva, sapientemente preservate e valorizzate dall'Azienda Lunae. Tripudio di fiori e di frutta intimamente legati alle note minerali; lo assaggi e ti sorprende per la sequenza delle sensazioni, così ricche e composite; a titolo d'esempio ricordo la noce, la mandorla, un che di crema pasticcera ed un finale amaricante; affascinante la qualità dell'alcol, degno di un grande distillato.
Voto: 90/100

Ormeasco di Pornasco Doc 2009, Durin, Riviera Ligure di Ponente
Sembra che l'uva Ormeasco sia stata importata intorno al Mille in Liguria dagli Arabi in un borgo chiamato Ormea e sembra che sia imparentato con il Dolcetto, col quale condivide parte del codice genetico. La bottiglia che è stata degustata non ha particolarmente entusiasmato, nonostante i profumi vinosi e fruttati, per altro conditi da note di medicinale non gradevoli. In bocca s'è subito smontato nelle sue componenti, lasciando mediocri ricordi.
Voto: 78/100

Cervorosso 2010, Cascina Praié, Colline Savonesi Igt
Frutto dell'unione di Sangiovese, 80%, e Syrah, 20%, è un vino delicatamente speziato che ricorda il pepe ed il chiodo di garofano, contornati da fiori rossi e frutta ben matura. Fondamentalmente corretto con bella chiusura amarognola, è gradevole ed onesto, fatto per piacere senza impegnare più di tanto il bevitore.
Voto: 83/100

Sciurbì 2009, Cascina Praié, Colline Savonesi Igt
Granaccia in purezza, sfrutta in buona misura i caratteri del vitigno. Si presenta austero, appena scostante al naso per certe note aggressive e confuse. In bocca è abbastanza morbido con gradevoli note vegetali: lo si potrebbe definire ruffiano o, se la definizione appare troppo forte, piacione.
Voto: 84/100

Rossese di Dolceacqua Doc 2011, Poggi dell'Elmo
Appena accosti il naso al bicchiere sei colpito dal profumo inconfondibile del melograno, seguito da spezie che ti rimandano ai tropici; poi, cogli i fiori di campo e l'erba bagnata dal temporale. Lo assaggi e lo trovi onesto, immediato, assai gradevole nella sua disarmante semplicità, che ti coinvolge.
Voto: 82/100










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