RENDERE LE STELLE?!
Riporto alcuni stralci tratti dall'Ansa:
"Si viene giudicati in base a quello che piace, applicando il proprio gusto personale, un sistema che io non intendo più accettare: per questo non voglio più essere giudicato dalla guide con punti e stellette. Chiedo quindi alle guide che se vogliono possono pubblicare un giudizio, ma non voglio più i punteggi, so che corro il rischio di non essere più inserito nelle guide, ma è un rischio che alla mia età posso anche correre".
"Lo ha detto Gualtiero Marchesi, considerato tra i più grandi chef italiani, insignito di premi e riconoscimenti a livello internazionale, in una conferenza stampa convocata per spiegare la sua decisione. Marchesi è stato il primo cuoco italiano nel 1985 a ottenere dalla Guida Michelin le tre stelle."
"Quella di Gualtiero Marchesi è una scelta che rispettiamo: ma il nostro lavoro è dare un punteggio, ed è quello che la gente vuole da noi, voti sui ristoranti non semplici descrizioni". Lo ha detto Giampaolo Galloni, direttore comunicazione della Michelin, presente a una conferenza stampa convocata dal ristoratore Marchesi. "Ora valuteremo come affrontare questa situazione - ha aggiunto Galloni - chiaramente è una situazione nuova però ripeto siamo nati per quello, per dare dei punti, non semplici descrizioni o informazioni sui posti che la gente può trovare in qualunque altro modo".
LA STAMPA
Fausto Arrighi, direttore della Michelin, che testa i ristoranti italiani con dieci ispettori professionali, con garbo respinge al mittente la critica marchesiana: «Non è il ristoratore che sceglie se avere o no la stella. Ricordo che a Parigi tre anni fa lo chef Alain Senderens dichiarò di non volere più le tre stelle che gli erano state assegnate e cambiò tutto nel suo locale, diventando un bistrò di lusso. Oggi il ristorante Lucas Carton ha due étoile. Quanto a Marchesi, sono ancora commosso per la sua grande cucina e per la sua attività di maestro insuperabile, ma noi continueremo a giudicarlo insieme ai nostri clienti». Sulla stessa linea Enzo Vizzari, direttore della Guida dell’Espresso - che definisce «irricevibile» la richiesta, in quanto «chi sta sul mercato può essere verificato da tutti» - e Marco Bolasco, direttore della Guida del Gambero Rosso, che dice: «Ricevo molte richieste di ristoratori che vogliono essere recensiti. Ma giudichiamo noi in redazione, di volta in volta: lo ricordo con il massimo rispetto a Gualtiero Marchesi, perché le guide gastronomiche non sono uno scambio con nessuno».
Ho un profondo rispetto per Gualtiero Marchesi, che conosco dai tempi del ristorante in Via Bonvesin della Riva a Milano, e comprendo il suo sentire, che per altro è comune a molti suoi colleghi. Troppe volte abbiamo dovuto riconoscere che certi giudizi erano opinabili, nel bene e nel male, ma non possiamo dimenticare uno dei tanti insegnamenti che m'ha lasciato il mio Maestro, Luigi Veronelli: "come un ristoratore ha il diritto di proporre la propria cucina, così il cliente ha il diritto di esprimere un giudizio su ciò che gli è servito, indipendentemente dal conto".
Continuerò a frequentare i locali di Marchesi e continuerò ad esprimere valutazioni, su di lui e sui suoi comagni di fatica, rispettandoli, concedendo il beneficio del dubbio se il caso, serenamente.
Sono convinto che una critica costruttiva e motivata sia sempre utile, quando dettata dall'amore per la cucina e non condizionata da inconfessabili finalità.
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