lunedì 14 luglio 2008

DUE "PICCOLI" CHAMPAGNE


Ho incontrato due bottiglie prodotte da uno di quelli che il grande Luigi Veronelli chiamava "i contadini", vale a dire da un piccolo produttore della Champagne che con amore scrupoloso cura tutta la filiera e che si definisce giustamente "artisan-vigneron": Dufour.

Le bottiglie sono poche, circa 60.000 suddivise nelle differenti cuveé, tutte lavorate a mano nella cantina di proprietà, di non facile reperibilità al di fuori della Champagne. La vendemmia 1990 è stata oggetto di attenta analisi, seppur limitata a due soli prodotti, chardonnay e pinot noir, entrambi in purezza.

Champagne Collection Priveé Yves Dufour, Ligne 45, 1990: ottenuto da uve chardonnay 100%, presenta colore oro pallido e perlage molto fine e continuo; all'olfatto è ricco, i lieviti decisamente evoluti s'uniscono al miele ed alla frutta secca; poi, si fa sentire prepotente il caffé seguito dal cacao; le spezie s'aprono in sequenza, evocando ricordi orientali; non vi sono tracce d'ossidazione; assaggiato, sorprendono il corpo consistente, l'acidità equilibrata che dona freschezza, la sapidità accentuata; un timido accenno di mineralità precede sensazioni di caffé e di tamarindo, che stupiscono e che contribuiscono a completare il quadro di raffinata eleganza.
Dimostra incredibile gioventù e necessita di ulteriori anni d'affinamento in bottiglia.
Imbottigliato per la presa di spuma il 3 agosto 1991 e sboccato il 30 maggio 2008, della Ligne 45 sono state prodotte 6.288 bottiglie.
Voto 94/100

Champagne Collection Priveé Yves Dufour, Ligne 46, 1990: il pinot noir in purezza si fa sentire appieno, conferendo a questo champagne quelle caratteristiche di vinosità ineguagliabili; la leggera ossidazione, elegante e gradevole, incornicia l'insieme complesso degli aromi, restii ad aprirsi; dopo pochi minuti, ecco presentarsi la crosta di pane ed i fiori di campo uniti all'erba secca; lievemente mentolato, trasmette sensazioni di fine freschezza; la breve permanenza in bottiglia giustifica la non perfetta fusione delle componenti gusto-olfattive, che comunque sono tipiche del vitigno; troviamo perciò un corpo medio e sfumato, una buona vinosità accompagnata dall'agrumato del pompelmo, equilibrato dal caramello e dalla leggera presenza dei tannini.
Un lungo affinamento in bottiglia è necessario, al fine di ottenere un vino di altissimo livello.
Imbottigliato per la presa di spuma il 3 agosto 1991 e sboccato il 30 maggio 2008, sono state prodotte 4.492 bottiglie.
Voto 92/100

Siamo in presenza di due espressioni eccellenti del fare vino con profondo rispetto per il terroire e per i cicli della natura, di come si possano valorizzare al meglio i vitigni senza stravolgerne le caratteristiche; espressioni di manualità sapiente e amore.

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