martedì 6 gennaio 2009

A GIOCHI FATTI

Sono passati quasi due mesi dall’uscita delle nuove edizioni delle guide ai ristoranti; le acque si sono calmate, la corsa a controllare quanti cappelli, forchette, bottiglie, stelle siano stati assegnati si è conclusa; l’analisi di chi sia salito e chi sceso, chi sia entrato nell’empireo o ne sia stato escluso è stata fatta; deciderà, in ultima analisi e come sempre, il mercato, vale a dire il pubblico.

Aepicurus è rimasto sorpreso da certe valutazioni, ma le accetta perché fanno parte del gioco e perché testimoniano, comunque, l’interesse verso uno degli aspetti più significativi della nostra cultura.
Si limita a considerare come spesso i pareri provengano da scrittori che si direbbe non abbiano approfondito a sufficienza gli argomenti gastronomici, che si avvicinino al vino con strumenti limitati, travolti da mode o da suggestioni esterne al mondo enoico.

L’aspetto emozionale è certamente importante, ma non può essere quasi l’unico metro di paragone.
Può sembrare che Aepicurus ponga l’emozione generata da un piatto o da un vino al primo posto, ma non è così, poiché il sentimento è filtrato da considerazioni tecniche, che fanno riferimento ai principi sensoriali, immutabili e non soggetti a ripensamenti e a reinterpretazioni.

Aepicurus non desidera entrare nel coro dei detrattori o degli estimatori di nessuna guida, desidera suggerire un approccio differente, timido e rispettoso, perché ben conosce gli sforzi continui di chi, lavorando nella ristorazione, si trova quotidianamente in trincea, esposto ai giudizi volubili del pubblico.

Aepicurus augura a tutti gli amici un anno di degustazioni serene ed appaganti, soprattutto oneste!

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