VIN NATUR
Di contorno al Vinitaly si tengono parecchie manifestazioni analoghe, organizzate da
singoli produttori piuttosto che da altre organizzazioni; abbiamo già scritto di ViniVeri, oggi parliamo di Vin Natur.
I due eventi raggruppano vignaiuoli che seguono più o meno le stesse filosofie, ma che in un certo momento hanno preferito separarsi; non entriamo nel merito di quelle dinamiche, ma non possiamo non provare tristezza riconoscere come la litigiosità ed il personalismo nuociano al mondo dei buoni vini.
Nella splendida cornice di Villa Favorita a Monticello di Fara, seppur non del tutto adatta ad ospitare così tante presenze, ho potuto assaggiare vini di pregio, di alcuni dei quali riporto le impressioni.
Cantina Giardino, Campania
Fiano 2008
Molto varietale, sottile ed insinuante, equilibrato, giustamente acido; note di mineralità accompagnano sentori d'affumicato, balsamici, di mela; poi, la frutta matura, tropicale, fuoriesce violenta ed accresce la sensazione di morbidezza e di rotondità.
Alberto Anguissola, Emilia-Romagna
Capita ogni tanto d'incontrare persone innamorate perse, che quando parlano della propria passione quasi si trasfigurano ed in questo modo ti coinvolgono totalmente: m'è capitato con Alberto Anguissola, che, innamoratosi di un isolato punto della Val trebbia, nel piacentino, ha deciso di dedicarsi alla vitivinicultura.
Ha piantato Pinot Nero, convinto che le caratteristiche del terroir siano favorevoli.
Ho assaggiato le sue prime prove - le vigne sono giovani, piantate nel 2000 - e devo riconoscere che le potenzialità ci sono: in fondo, la zona è il naturale prolungamento dell'Oltrepò Pavese, area da tutti riconosciuta come ideale per la produzione di pinot nero, anche se fino ad ora i suoi vignaiuoli non si sono sforzati più di tanto.
Casè Riva del Ciliegio 2004, 2008,2009
L'ultimo, pur essendo stato appena "rubato" dalla botte, presenta caratteristiche varietali interessanti ed un buon frutto, senza l'opprimente presenza del legno. Il 2008, lavorato solo in acciaio inox, s'è dimenticato del vitigno d'origine. Il 2004, pur nella sua magrezza, testimonia l'attenzione del produttore. Che dire? Che aspettiamo l'evolversi delle cose, abbastanza fiduciosi.
Alberto Tedeschi, Emilia-Romagna
Pignoletto 2007
Le uve non sono soggette a macerazione e la fermentazione avviene in tonneau da 500 litri; indi il vino riposa in legno per 24/18/15 mesi secondo le annate, per poi passare in acciaio inox per almeno 6 mesi, dopodiche è imbottigliato. Si ha un vino secco e tagliente, tipico nella sua semplicità ed acidità, beverino.
I Clivi, Collio, Friuli
Vini decisamente complessi che meritano attenzione.
Riposano circa due anni sulle fecce ed almeno un anno in bottiglia, senza mai vedere il legno.
Il cru Brazan 2006, Tocai in purezza, è secco, teso, sembra magro, ma dopo alcuni secondi sviluppa potenza e suntuosità, con una sottile ed imprevedibile nota di salmastro.
Quello dell'anno 2000 unisce alle note tanniche la liquirizia, quello del 1999 è caratterizzato da una nota secca notevole, compensata e molcita dalla considerevole quantità di glicerina che lo fa percepire morbido e mielato.
Il cru Galea 2006, uvaggio di Tocai e Verduzzo, sviluppa sentori di anice e di argilla.
La Ribolla 2008 è tipica e complessa, pressoché perfetta.
Il Verduzzo 2009, appena imbottigliato, si presenta secchissimo e con grande futuro.
Gaspare Buscemi, Collio, Friuli
Di questo "artigiano del vino", come ama definirsi, ho già scritto qui.
In quest'occasione ho assaggiato, oltre a Perla d'Uva 1991, lo Chardonnay 2009, decisamente varietale con intenso sapore d'uva, e Altura 2006, uvaggio di Pinot Bianco+Tocai+Ribolla.
Sono vini non facile da giudicare, poiché il metodo di produzione conferisce caratteristiche alle quali non si è abituati e si corre il rischio di dare valutazioni affrettate e superficiali.
Mi ripropongo di approfondire le conoscenze.
Il Pendio di Giovanni Balestra, Franciacorta, Lombardia
Un produttore franciacortino abbastanza giovane, azienda fondata nel 1988, che ha fatto molta strada, raggiungendo risultati di pregio.
Il Contestatore, Franciacorta Docg, non dosato; fresco, secco, netta perfettamente la bocca; vegetale, di buona acidità, equilibrato con vena dolce in chiusura.
Il Brusato, Franciacorta Docg, sboccato in luglio 2009; la corta permanenza in bottiglia ha ulteriormente affinato questo vino, che si presenta secco, equilibrato, beverino, citrino, abbastanza secco.
Magia, Franciacorta Docg; è un satén; lo chardonnay si fa sentire con tutte le proprie caratteristiche di finezza e delicatezza.
Marco De Bartoli, Sicilia
Uno dei personaggi di punta della vitivinicultura italiana, colui che nobilitato il Marsala e dimostrato come la Sicilia possa essere punto di riferimento per la lavorazione delle uve nel pieno rispetto delle tradizioni e della natura.
Grappoli del Grillo 2008
Colpisce la disarmante semplicità che racchiude, però, un mondo di profumi varietali; è secco, setoso, leggermentwe tannico; lascia la bocca netta e vellutata.
Grillo Integer 2007
Dalla vendemmia 2006 De bartoli sperimenta un modo di fare vino che omette tutte le pratiche tradizionali, avvicinandosi sempre più al metodo "naturale"; uno dei risultati è questo Grillo, che è frutto puro, in un tripudio di agrumi e frutta tropicale matura, caldo come il sole del Sud, avvolgente ed allo stesso tempo teso e sottile.
La Biancara di Angiolino Maule, Veneto
Punto di riferimento per la viticultura naturale, è il presidente di Vin Natur, da anni propone vini entusiasmanti, che riescono a coniugare l'immediatezza alla complessità.
Garganega 2008
Il frutto puro trionfa in tutta la sua ricchezza di sensazioni, accompagnato da miele e note di pasticceria, il tutto in perfetto equilibrio.
Merlot 2008
Un'uva che si può dire bistrattata da tanti, troppi produttori qui trova il suo riscatto, manifestando le proprie caratteristiche e potenzialità; è un vino morbido, elegante, pulito, balsamico, beverino e suadente.
Monte dall'Ora, Veneto
Giovane azienda, che ha fatto dell'amore per la natura il proprio credo, migliorando continuamente i propri vini, che ben rappresentano la realtà della Valpolicella
Valpolicella 2009
Campione "rubato" dalla vasca, ove riposerà ancora per mesi: è schietto, beverino, allegro, semplice ed estremamente gradevole, un vino "da merenda"; si farà.
Ripasso 2006
Imbottigliato nel luglio 2009, è onesto; sebbene debba ancora maturare e completarsi, possiede già tutte le componenti, abbastanza equilibrate.
Amarone La Stroppa 2003
Pieno, ricco, vellutato, equilibrato, di medio corpo, abbastanza maturo, ha di fronte un futuro di pregio.
Weingut Sepp Moser, Austria
Le vigne, situate a circa 70/80 chilometri da Vienna su terrazzamenti, sono coltivate secondo i principi della biodinamica.
Zweigelt Riserva 2007
Si tratta della vinificazione in purezza dell'omonimo vitigno a bacca rossa, il più coltivato in Austria, frutto di un incrocio ottenuto nel 1922 dal dott. Zweigelt, tra Blaufrankisch e Saint Laurent. Ha colore rosso vivo con unghia granato, profumi vinosi e floreali, speziato moderatamente; è morbido, di medio corpo, con buona acidità, lievemente balsamico ed un poco fruttato.
Pinot Nero 2007
Un poco sbilanciato per l'acidità, mediamente corposo e dai profumi restii a manifestarsi; ricorda il sentore del pane integrale.
Domaine Chantal Lescure, Borgogna, Francia
Volnay 2008
Fresco, giustamente acido, sapido e minerale; forseil terreno argilloso fà sì che non si sia sviluppata a sufficienza la setosità tipica del Pinot Noir.
Nuit St. George 2007
Sicuramente più evoluto del precedente, ha buona acidità e medio corpo; la prugna cotta è ben percepibile, come tutte le altre note tipiche del vitigno, anche se non in maniera eclatante.
Pommard Les Vaumuriens 2006
Vellutato, elegante, avvolgente, fresco, abbastanza evoluto, dal corpo medio, genuino.
Champagne Raymond Boulard
I vigneti, distribuiti su 20 particelle, si trovano nella Vallée de la Marne e sulla Montagne de Reims, a conduzione biodinamica.
Champagne Reserve
75% Pinot Meunier e 25% Pinot Noir sboccato nell'ottobre 2008; è corposo, secco, vinoso, ricco e citrino, ricorda la buccia del cedro candita.
Champagne Grand Cru
90% Pinot Noir e 10% Chardonnay; le uve provengono per l'80% dalla vendemmia del
2005, il restante da quelle del 2003 e 2004. Sboccato nel febbraio 2008.
Sottile ed avvolgente sentore di mela ossidata, di noce moscata; la vena amarognola accompagna l'agrumato ed una spiccata nota vinosa; è abbastanza complesso, ma non possiede grande corpo.
La sboccatura del febbraio 2009 dà minore complessità al naso ma più morbidezza in bocca.
Champagne Laherte Freres
I vigneti sono a sud di Epernay e nella Vallée de la Marne.
Blanc de Blancs Tradition
Freschezza notevole, profumi netti, pulito, gradevolmente amarognolo in chiusura, secco e sottile come una lama.
Les Clos
In controetichetta riporta la dizione "vieux cépage", a testimonianza che le vigne hanno decine d'anni. Hanno concorso tutte, proprio tutte!, le uve ammesse per lo Champagne: Cardonnay 18%, Pinot Meunier 18%, Pinot Blanc 17%, Petit Meslier 15%, Pinot Noir 14%, Fromenteau 10%, Arbanne 8%. Il risultato è un vino abbastanza magro,sottile, fresco, interessante.
Millésime 2004
Ovviamente più evoluto ed elegante, di buon corpo con freschezza notevole, dalla classica cuvée, Chardonnay 85% e Pinot Noir 15%.
Les Beaudiers-Rosè de Saignée Extra Brut
Pinot Meunier in purezza sottoposto a macerazione per 12-16 ore a seconda delle annate; la fermentazione avviene in barriques di Borgogna usate non seguita dalla fermentazione malolattica; riposa sui lieviti per almeno 6 mesi in botte piccola. Si presenta con un colore delizioso, brillante ed invitante, impressione confermata dalla vinosità, dai profumi ricchi e delicati, coronati da una leggera, ed attesa, tannicità; secco.
Champagne Simon-Selosse, Avize
Simon-Selosse Blanc de Blancs Nature Grand Cru
Secco, citrino equilibrato, lievemente tannico, minerale, di buon corpo, evidenzia lo Chardonnay.
Cuvée Extra Brut Blanc de Blancs
Vino estremamente fine, quasi tagliente, molto secco, 5 gr/litro di zucchero, agrumato, con bollicine finissime e lungamente persistenti, elegante.
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