giovedì 26 luglio 2007

UN PROFUMO INASPETTATO

Ho riassaggiato un vino che tempo fa mi aveva colpito, non solo per la qualità, ma soprattutto per un profumo che difficilmente si può trovare: il glicine.

Si tratta del Bin 128 Coonawarra Shiraz di Penfolds, Australia, cantina nota per l'alta qualità dei vini prodotti.
E' un vino straordinariamente equilibrato e potente allo stesso tempo, ricco e vellutato, di un colore rosso rubino intenso, impenetrabile.
Il profumo del glicine si sposa con sensazioni speziate e balsamiche, con ricordi di chiodo di garofano e spezie orientali.
I tannini eleganti nettano perfettamente la bocca e la corretta acidità conferisce note di freschezza singolari. Le note fruttate e minerali lo rendono sorprendente; il passaggio in barriques francesi regala l'equilibrata sensazione di vaniglia e di tostato, che vanno ad arricchire il quadro complessivo.
La bottiglia degustata era del 2000 e presentava ancora note di gioventù: si tratta di un vino longevo, che nel tempo migliora sempre più e si affina lentamente.

Lo shiraz, chiamato anche shirah, è un vitigno di origine mediorientale - la leggenda vuole che sia originario dell'omonima città persiana - che non presenta particolari problemi di adattamento ai diversi climi e terreni. Nei climi freddi, come quelli francesi e del centro Italia, conferisce ai vini note fruttate eleganti con accenni vegetali; nelle aree più calde, ed in presenza di terreni ricchi di sali minerali ed argillosi, genera sentori maggiormente fruttati, talvolta di confettura.

In Italia è coltivato con successo a cavallo tra il sud della Toscana ed il nord del Lazio, oltre ad entrare in numerosi uvaggi.

A mio parere, una delle migliori espressioni è rappresentata dallo shiraz prodotto in provincia di Latina, dall'Azienda Casale del Giglio, che coniuga un sapiente uso della piccola botte ad una vinificazione da manuale.


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