UN PROFUMO INASPETTATO
Ho riassaggiato un vino che tempo fa mi aveva colpito, non solo per la qualità, ma soprattutto per un profumo che difficilmente si può trovare: il glicine.
Si tratta del Bin 128 Coonawarra Shiraz di Penfolds, Australia, cantina nota per l'alta qualità dei vini prodotti.
E' un vino straordinariamente equilibrato e potente allo stesso tempo, ricco e vellutato, di un colore rosso rubino intenso, impenetrabile.
Il profumo del glicine si sposa con sensazioni speziate e balsamiche, con ricordi di chiodo di garofano e spezie orientali.
I tannini eleganti nettano perfettamente la bocca e la corretta acidità conferisce note di freschezza singolari. Le note fruttate e minerali lo rendono sorprendente; il passaggio in barriques francesi regala l'equilibrata sensazione di vaniglia e di tostato, che vanno ad arricchire il quadro complessivo.
La bottiglia degustata era del 2000 e presentava ancora note di gioventù: si tratta di un vino longevo, che nel tempo migliora sempre più e si affina lentamente.
Lo shiraz, chiamato anche shirah, è un vitigno di origine mediorientale - la leggenda vuole che sia originario dell'omonima città persiana - che non presenta particolari problemi di adattamento ai diversi climi e terreni. Nei climi freddi, come quelli francesi e del centro Italia, conferisce ai vini note fruttate eleganti con accenni vegetali; nelle aree più calde, ed in presenza di terreni ricchi di sali minerali ed argillosi, genera sentori maggiormente fruttati, talvolta di confettura.
In Italia è coltivato con successo a cavallo tra il sud della Toscana ed il nord del Lazio, oltre ad entrare in numerosi uvaggi.
A mio parere, una delle migliori espressioni è rappresentata dallo shiraz prodotto in provincia di Latina, dall'Azienda Casale del Giglio, che coniuga un sapiente uso della piccola botte ad una vinificazione da manuale.
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