UOMO E/O MACCHINA?
Quando si esamina un vino, ci si scinde in due: da un lato si trova l'insieme delle proprie preferenze ed esperienze, che si possono concretizzare nelle espressioni "buono" e "mi piace, non mi piace".
Dall'altro lato, inizialmente con sforzo, ci si astrae, si mettono da parte i gusti personali per cercare d'esprimere giudizi il più possibile obiettivi.
E' come se ci trasformassimo in macchine sofisticate.
Non è facile, ma assicuro che ci si riesce.
Mi ricordo che, le prime volte, ero sorpreso da come assaggiatori esperti potessero esprimere giudizi precisi e circostanziati; poi mi sono reso conto che anch'io ero in grado di comportarmi nello stesso modo.
Da allora, e sono passati circa vent'anni, la coesistenza delle due persone è possibile.
Oggi sono una macchina da degustazione, che si tratti sia di vino sia di cibo.
La definirei una versione accettabile, ed a fin di bene, del mito del Dottor Jekyl e Mister Hide!
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