PICCOLO È BELLO ... E BUONO
Ho avuto l'opportunità di degustare in contemporanea sei diverse tipologie di Champagne, tutte di piccole aziende, di quelle realtà così frequenti nel mondo del vino che affascinano per la meticolosità dell'operare e che testimoniano l'amore verso la terra ed i suoi doni.
Tutte sei le maison praticano l'agricoltura biologica, una quella biodinamica.
Blanc de Blancs Brut, Lilbert e Fils, Cramant, Côte des Blancs: nel colore brillante si svolgono fini bollicine, per formare una costante processione verso l'alto; l'iniziale sentore di crosta di pane - molto delicata - lascia presto il posto alla frutta matura - banana e mela soprattutto - accompagnata da fiori carnosi come la calla; muovendo il bicchiere si sviluppano contenute note agrumate; in bocca, si sviluppa con irruenza l'anidride carbonica, che tende a sopraffare il tuto e aumenta la sensazione di acidità; il corpo tenue fa scivolare via il vino, che lascia pochi ricordi. La limitata corrispondenza naso-bocca concorre a giustificare il voto: 79/100
Le Mesnil Gran Cru 2002 Blanc de Blancs, Union des Propriétaires Récoltants, Mesnil-sur-Oger, Côte des Blancs: una piccola cooperativa che dal 1975 chiama i propri vini semplicemente "Le Mesnil" e che lavora circa 150 ettari di vigneti. La permanenza sui lieviti genera un vino fine, elegante, sottile, con entusiasmanti accentuate note balsamiche e di pasticceria; quello che era stato percepito dal naso si ritrova, amplificato, in bocca, ove si aggiungono sentori di cioccolato bianco e leggere, eleganti note tanniche, unite ad un sottile ricordo di canfora. Uno Champagne sorprendente e raffinato, ottima espressione dello chardonnay e testimone della serietà della cooperativa. Voto: 89/100
Brut Tradition, De Sousa et Fils, Avize, Côte des Blancs: prodotto secondo i principi dell'agricoltura biodinamica, questo vino propone una cuvée si discosta un poco da quella tradizionale - chardonnay 50%, pinot noir 40%, pinot meunier 10% - e prevede l'unione di annate differenti. Presenta profumi di frutta matura, miele, agrumi e rimandi balsamici abbastanza fini; la lieve tannicità, dovuta in buona parte alla fermentazione in piccole botti, s'accompagna alle note amarognole della nocciola e della buccia dell'arancia; fresco, dal corpo medio, non presenta lunga persistenza. Il sito della maison presenta un video molto interessante. Voto: 80/100
Silver Pas Dosé, André Clouet, Bouzy, Montagne de Reims: avevamo già scritto di questo vino, seppure riguardo a differenti tipologie. Questo è uno Champagne 100% pinot noir, risultato dell'assemblaggio di vini dell'ultima vendemmia - 50% - con altri di riserva, tutti ottenuti da vigneti gran cru; le bottiglie prodotte sono circa 3.000. Il colore è gradevolmente oro pallido con bollicine finissime e persistenti; eleganti profumi ricordano la mela matura, il sidro, aromi balsamici sottili accompagnati da leggera e piacevole nota ossidativa; in bocca le componenti agrumate del pompelmo e del bergamotto s'uniscono ai fiori appassiti ed alla frutta matura; fresco e croccante, di buona complessità e di medio corpo, secco grazie alla mancanza della liqueur de expédition, fa apprezzare il pinot noir d'origine. Voto: 86/100
Rosè Extra Brut, Gonet-Medeville, Billeuil, Montagne de Reims: le uve - chardonnay 70%, pinot noir 23%, vino rosso 7% - provengono da gran cru di Bisseuil, Mesnil-sur-Oger e Ambonnay. La giovane maison è nata dal matrimonio tra Xavier Gonet, della Champagne, e Julie Medeville, del Sauternes ove possiede Chateau Gilette. Si rimane affascinati dal colore rosa pallido brillante e luminoso, per essere poi conquistati dai profumi fruttati di fragola e lampone, sottili e fragranti, sempre eleganti, ai quali s'aggiungono inaspettate note di pasticceria; in bocca conferma le sensazioni olfattive, è vinoso e minerale, rotondo, leggermente tannico, fresco e decisamente secco; riempie il cavo orale con soavità e lo permea a lungo. Voto: 88/100
Collection Privée Yves Dufour Ligne 63 Millésime 1996, Brut Nature, Robert Dufour & Fils, Landreville, Aube: avevamo assaggiato a suo tempo l'annata 1990, della quale eravamo rimasti entusiasti; le considerazioni espresse allora trovano conferma in questa bottiglia del 1996. Il pinot noir in purezza, sapientemente vinificato da questo"artisan-vigneron", genera un vino oro pallido brillante, con bollicine timide e finissime, che s'accompagnano a profumi complessi di frutta matura, miele caramellato, caffé, te, cacao, con accennate note balsamiche; regala notevoli sensazioni tattili che evocano la croccantezza, grazie anche alla misurata tannicità; è complesso, elegante, rotondo, sapido, minerale, fresco ed agrumato, ma soprattutto vinoso; ha riposato sui lieviti dall'aprile 1997 all'agosto 2008. Voto: 92/100
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