venerdì 16 aprile 2010

W! AL GENERATION ...?

Essere nati nel passato millennio ha alcuni vantaggi: si può osservare le cose con un certo disincanto, talvolta con ironia.
Ma può capitare di non riuscire a trattenere lacrime di tristezza, quando non d'indignazione. Ho ritrovato per caso una notizia di giusto un anno fa: un noto imbottigliatore lombardo - commercializza più di 85 milioni di bottiglie l'anno! - vende tre tipologie di vino confezionate in bottiglie di alluminio: allo scorso Vinitaly ci fu il battesimo ufficiale. Questa volta, incuriosito, sono andato a visitare il suo sito, per capirne di più.Ho scoperto che i vini sono ancora in produzione e che durante la scorsa estate hanno tenuto banco lungo le spiagge italiane. La navigazione del sito W! Summer Tour 2009! è istruttiva.
Lo sconforto ha avuto il sopravvento.
Non tanto per il contenitore, che magari ha delle caratteristiche da farlo preferire al vetro - "È nata la generazione della bottiglia in alluminio: wine outdoor per una stagione diversa che si colora di verde. L’alluminio è un materiale ecocompatibile, resistente agli urti e alla corrosione, durevole, eccellente conduttore termico e riciclabile al 100% e all’infinito. Il nuovo green-pack in casa e all’aperto è la bottiglia dai mille usi." scrive l'ufficio stampa - ma per la filosofia che sottende il prodotto.

Occorre una premessa.
Da un poco d'anni è in atto una campagna contro l'abuso delle bevande alcoliche, soprattutto da parte dei giovani; campagna alla quale i produttori di vino hanno contrapposto argomenti tutto sommato deboli, concretizzati nello slogan "bere consapevole".
Si sono fatti sfuggire l'unico vero grande argomento, la qualità.
Come ben sappiamo, una bevanda alcolica di buona qualità, indipendentemente dalla sua gradazione, soddisfa molto di più ed induce a consumarne meno.

Non si può non ammirare un'operazione commerciale di questo tipo, decisamente ben orchestrata, ma allo stesso tempo si è indotti a considerare la portata dell'evento: attribuendo a questo prodotto valori estranei al vino non si fa altro che sostenere esattamente l'opposto di quello che si dovrebbe fare, combattere cioé l'abuso delle bevande alcoliche.

Si direbbe che l'ultima linea di difesa sia rappresentata da quei vignaiuoli che s'ostinano a migliorare ogni anno la qualità del proprio vino, spesso riuscendoci, sempre mantenendo il vino nel proprio ambito, senza ammantarlo di significati estranei ed inappropriati, oserei definire ingiuriosi.

Prendendo a prestito una frase d'epoca detta da altri: "meditate gente, meditate!"
 

2 commenti:

Uvetta ha detto...

Plaudo alla tua saggezza non reazionaria e a tutti quei vignaiuoli indomiti.
Blog di rara ed esaustiva bellezza. Complimenti

Unknown ha detto...

@ Ughetta:
Grazie dell'apprezzamento.
Potrebbe sembrare una battaglia persa, ma confidiamo nel vincere la guerra!
Aepicurus