Il primo vino è stato Yattarna 2003, uno chardonnay elegante e fruttato, con delicate note mielate e buona freschezza. Il nome, in dialetto aborigeno, significa "piano piano": è stato adottato da Penfolds per indicare che è il frutto di una lunga ricerca al fine d'individuare il metodo più adatto a vinificare quest'uva.
Il secondo è stato Bin 2 2004, taglio shiraz-mourvedre, seguito da Bin 138 2004, taglio shiraz-grenache-mourvedre: due vini che hanno dimostrato la predisposizione naturale dello shiraz all'unione con altri vitigni, per generare prodotti ricchi e fruttati, sorprendentemente freschi e speziati. Il mourvedre, uva diffusa in Spagna con il nome di monastrell, ha donato al vino una morbidezza degna di nota.
Siamo poi passati agli ultimi tre, ottenuti da shiraz in purezza: Thomas Hyland Shiraz 2004, Bin 128 Coonawarra Shiraz 2002 e Saint Henry Shiraz 1998.
Abbiamo potuto apprezzare le differenti sfumature dello shiraz a seconda dei terreni sui quali cresce, cogliendo sottili ma significative differenze. Tutti hanno mostrato morbidezza ed eleganza esemplari, ricchezza di aromi speziati e di frutta rossa, lievi presenze di piccola botte; il profumo del glicine si è fatto sentire, delicato e coinvolgente.
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