martedì 25 maggio 2010

6 CHAMPAGNE


Diffondere la cultura delle “bollicine” è sempre una piacevole esperienza, soprattutto quando si hanno a disposizione esempi di tutto rispetto.
Qualche giorno fa, presenti più di cinquanta persone, ho guidato una degustazione di Champagne: è stata una serata divertente e per molti memorabile. Mi ha accompagnato una vera esperta della spumantizzazione, che ha appena superato il Master omonimo organizzato dall’Istituto di San Michele all’Adige, oltre ad essere un’Assaggiatrice Onav: Daniela Guiducci.
Insieme, abbiamo cercato di comunicare le numerose variabili di questo procedimento, porre l’accento sulle sottili ma percepibili differenze tra i diversi terroir, far comprendere quanto sia complesso ed entusiasmante avventurarsi nel mondo delle “bollicine”.

In sequenza, sono stati degustati i seguenti vini, tutti, tranne uno, prodotti in quantità limitate.
Cuvée R Extra Brut Vertus Premier Cru, Veuve Fourny et Fils, Côte de Blanc
R sta per Roger, uno dei fondatori della maison; è un vino prodotto secondo la tradizionale metodologia aziendale. I vini che partecipano all’assemblaggio classico – 80% circa chardonnay con 20% pinot noir - provengono da vecchie vigne, dall’età media di almeno 40 anni; la vinificazione avviene totalmente in piccoli fusti di legno; dopo l’assemblaggio, lo Champagne riposa in cantina per almeno quattro anni.
Risulta un vino con carattere deciso, soave e con buona accattivante acidità; la componente fruttata esce con prepotenza, accompagnata da un corpo medio e da una leggera presenza tannica; lascia la bocca netta e fresca. Voto: 90/100




 

Brut Millesime Grand cru 2005, André Clouet, Montage de Reims
I profumi agrumati, uniti alla lieve presenza di lieviti e di legno, fuoriescono con decisione, acompagnati da note di frutta matura, tra le quali spiccano la mela e l’ananas. In bocca ha corpo discreto ma netto, buona presenza di anidride carbonica, acidità misurata, gradevole finale amarognolo e minerale. Voto: 90/100







Le Mesnil Sublime Blanc de Blancs Brut 2002, Le Mesnil, Côte de Blanc
L’eleganza e la sottile esuberanza dello chardonnay trovano in questo vino uno degli esempi più alti e tipici. Già l’aspetto anticipa piacere, che si concreta quando si porta il bicchiere al naso e si colgono le sfumature che s’inseguono. Le note varietali s’alternano a quelle fruttate, floreali, minerali, agrumate e balsamiche. Notevole la rispondenza naso-bocca, arricchita dalla lieve tannicità e dalla freschezza quasi croccante. Voto: 92/100










Collection PrivéeYves Dufour Ligne 63 1996, Dufour, Aube 
Si tratta di un Brut Nature 100% pinot noir. La potenza del vitigno s’impone, con quell’austerità e ricchezza che è sempre un piacere ritrovare. Il colore oro è foriero di lunghe macerazioni e di note ossidative, che puntualmente si ritrovano al naso ed in bocca. Suntuoso, complesso, speziato e balsamico, a tratti austero. Riempie la bocca, l’accarezza e la lascia secca e pulita. Agrume, minerali, frutta matura tropicale, un lieve accenno di cannella e tabacco, appena mielato. La chiusura entusiasma e lascia una vena acido-amarognola a lungo. Il tirage è stato effettuato il 19 aprile 1997 ed il degorgement il 22 ottobre 2009. Voto: 94/100






Cuvée Rosé de Montgueux Extra Brut, Jaques Lassaigne, Aube
Su una base di chardonnay s’adagia mellifluo il pinot nero vinificato in rosato, con risultati sorprendenti. La freschezza dell’uva bianca, dal corredo fruttato, fa da sfondo alla vinosità del pinot nero, che aumenta il corpo e la vivacità dell’insieme. I profumi floreali s’aprono a quelli fruttati, le spezie orientali sono coperte dalla fragola e dal lampone. In bocca continua il viaggio affascinante tra le sensazioni percepite al naso, arricchite dai delicati tannini e da un legno elegante e discreto. Voto: 93/100










Grand Cuvée, Krug, Reims
Un mito della Champagne, che sorprende per la pulizia e la perfezione dell’assemblaggio: più di cinquanta vini provenienti da una ventina di cru e di sei-dieci annate diverse. Oro pallido brillante, profumi netti di lieviti e nocciola, appena mielato. La lunga permanenza in barrique dei vini d’origine conferisce tannicità e corpo adeguato, salvaguardando la freschezza ed il fruttato. Voto: 94/100

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